Angels of Death – Anime – Recensione.

Ciao a tutti.

Oggi torniamo a parlare d’anime con Angels of Death.

Scheda Angels of Death:

Trama:

Quando Rachel si ritrova senza memoria in un ospedale sotterraneo non sa bene cosa fare se non cercare l’uscita, finendo sulla strada di Zack, feroce assassino armato di falce col quale dovrà allearsi quando entrambe le loro vite vengono lasciate in balia dei custodi dell’edificio e l’unica possibilità di salvezza è risalire un piano dopo l’altro.

Opinione Personale Angels of Death:

È la prima volta che guardo un anime che non scaturisce da un manga ma da un videogioco, venne sviluppato da Hoshikuzu KRNKRN (Makoto Sanada) per Microsoft Windows, usando RPG Maker per essere pubblicato prima gratuitamente sul sito web Den Fami Nico Game Magazine e poi su Steam in giapponese, coreano, cinese e inglese.

Poi nel 2016 ricevette un’adattamento manga composta da 3 serie da 8, 3 e 2 volumi.
Abbiamo anche una serie di novel, composta da soli 3 romanzi.

Con il nome “Angelo della Morte”, si è soliti identificare una particolare categoria di serial killer che agiscono in ambienti ospedalieri. Eppure, l’anime si distacca leggermente da questa definizione primaria. “Angels of Death .

La storia vede protagonista Rachel Gardner, una ragazza che si sveglia in una strana struttura con un serial killer. Zack, questo il suo nome, è interamente ricoperto di bende e brandisce una falce, ma i due stringono un legame e Rachel si impegnerà ad aiutare Zack a fuggire dalla struttura in cambio della sua morte.

Rachel Gardner, la quale si risveglia in una stanza spoglia in cima a un grattacielo abbandonato. Prima di addormentarsi, la giovane stava ricevendo una consulenza psicologica in seguito alla morte dei suoi genitori, e per qualche strano motivo viene trasportata in un luogo apparentemente disabitato e isolato dal resto del mondo. Determinata a scappare, Rachel prende subito l’ascensore, ma il mezzo si ferma al sesto piano, in una stanza costruita a mo’ di bassofondo e scena del crimine. Qui incontra Zack, dal quale inizialmente tenterà di fuggire.

E dopo aver letto questo, penserete “che vuoi che sia, la classica ragazzina dolce e innocente degli RPG horror”. Beh… Sbagliato. Dopo una serie di avvenimenti, infatti, la ragazza comincerà ad assumere un atteggiamento opposto, prima spaventata e mossa dall’istinto di sopravvivenza, poi apatica e desiderosa di morire. E a chi chiederà di farlo? Al nostro amato killer, ovviamente.

I meccanismi tipici del gioco traspaiono comunque dallo svolgimento della trama

Il fatto che Angels of Death sia tratto da un videogioco a mio parere non gioca esattamente a favore, perché ci meccanismi tipici del gioco (primo livello = primo “cattivo” da sconfiggere, secondo livello = secondo “cattivo” ma più forte così in salendo fino allo scontro finale) toglie fluidità e conferendole una certa irritante macchinosità.

I Personaggi Angels of Death

Si tratta di personalità estremamente lineari, vibranti nella semplicità dei tratti che le delineano ma allo stesso tempo in grado di aggiungere sfaccettature laddove pensavamo ci fosse solo una faccia liscia.
Anziché presentarli come personaggi a tutto tondo, si sceglie di mostrarne uno e un solo aspetto, del quale scopriamo però esistere sfumature e declinazioni non sempre previste.

Dall’altro lato, invece, ognuno dei volti in Angels of Death risulta decisamente sopra le righe, marcato ed esasperato in quei suoi tratti distintivi fino a diventare persino fastidioso nel suo martellare incessante sugli stessi tasti.

Lacune Narrative

Sembra una storia costruita a ritroso, lo sviluppo dei personaggi

con i protagonisti che a volte sembrano saltare dei passaggi logici.

Procedendo con la trama, specialmente negli ultimi episodi in cui si iniziano a tirare le somme, si riesce tuttavia a guardare indietro e rintracciare il loro percorso interiore: per quanto contorto e moralmente distorto, è possibile riconoscere in esso un senso comprensibile che a posteriori è in grado di spiegare alcuni sviluppi di Angels of Death.
Ragionamenti dunque silenti e non debitamente spiegati, ma non per questo fallaci o mancanti.

Quindi, non sono riuscita a decidere se é un difetto perché non mostra l’intera sequenza di pensiero o ha il pregio di stimolarci alla riflessione psicologica.

Il fulcro di Angels of Death.

É il mistero,

l’anime riesce a trattenere lo spettatore, risvegliando la sua curiosità con una protagonista priva di ricordi, in un’ambientazione a dir poco inquietante, che subito ha a che fare con un paio di soggetti decisamente… particolari.
Il mistero – ben più del teorico horror che dovremmo vedere – è quindi una pesante cappa che grava costantemente sulla storia, a volte persino troppo calcato, capace di rendere il suo sviluppo ed il suo svelarsi così lenti da portare la suspense al limite dello stillicidio.

In Conclusione:

Vale la pena guardarlo? Tutto sommato si, non é un capolavoro assoluto ma ha il suo fascino e se decidete di guardarlo guardatelo tutto fino alla fine (occhio all’ultimo episodio c’é una scena finale dopo i titoli di coda), visivamente, con colori e disegni nitidi e vibranti, ripagherà.
Che lo faccia anche narrativamente sono convinta che dipenda in gran parte dallo spettatore e dalla sua predisposizione, ragion per cui aspetto con curiosità i vostri commenti e opinioni.

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