Il diario della mia scomparsa di Hideo Azuma

Ciao a tutti, oggi voglio parlarvi di un manga che ho trovato estremamente interessante, perché diverso da tutti quelli che ho letto ad oggi. Il diario della mia scomparsa di Hideo Azuma

Il diario della mia scomparsa  di Hideo Azuma - recensione

Scheda Il diario della mia scomparsa

  • Titolo originale: Shissou Nikki
  • Titolo inglese: Disappearance Diary
  • Nazionalità: Giappone
  • Casa Editrice: East Press
  • Storia: Hideo Azuma
  • Disegni: Hideo Azuma
  • Categoria: Seinen (Pubblico Adulto) 
  • Genere: Commedia, Psicologico, Slice of Life 
  • Anno: 2005
  • Volumi: 1
  • Capitoli: 3
  • Stato in patria: completato
  • Stato in Italia: completato
  • Disponibilità in Italia: JPOP 

Trama

Famoso per i suoi lavori allegri e divertenti (Pollon, Nanà Supergirl), Hideo Azuma si ritrovò negli anni Ottanta a scegliere volontariamente una vita da senzatetto. Un’improvvisa discesa nel degrado, con giornate passate tra bevute e lavoretti saltuari, dimenticato da tutti, nonostante la fama delle sue opere. Un’esperienza estrema e raccontata dallo stesso Azuma in questo fondamentale memoir manga, un’opera unica, toccante e senza peli sulla lingua.

Opinione Personale

Mi ha spinto a comprarlo il fatto che il manga fosse autobiografico, l’autore in Il diario della mia scomparsa. Ci parla in prima persona di uno spaccato della sua vita.

Azuma si presenta come un personaggio basso, grasso e con gli occhi stralunati in questo ricordo dei suoi giorni da alcolizzato senza speranza e da senzatetto. La genialità di questo volume è il modo di narrare dell’autore, uno stile semplice nel tratto grafico e della narrazione, e l’ironia amara sempre presente che stride con le tematiche drammatiche.

La sua storia è affascinante e, dopo aver appreso dei suoi fattori di stress e di cosa ha dovuto affrontare come artista professionista, non possiamo davvero biasimarlo per aver voluto uscire, anche se le sue circostanze erano in gran parte colpa sua. Una persona può sopportare solo così tanto, ed è facile simpatizzare quando fa di tutto per evadere da quella che sembra sempre più una prigione verso una vita che, sebbene non sia certamente facile, sembra gestibile al confronto. Il dialogo è spesso altrettanto divertente, se non più divertente, della cruda narrazione di Azuma.

La lettura è scorrevole, leggera, mai banale, toccante, amara, incredibilmente divertente a tratti.
Uno stile narrativo incredibile che incanta chi legge!
Lo consiglio vivamente per chiunque voglia immergersi in una lettura dove traspare autenticità e che ti porta in un turbinio di emozioni.

In Conclusione

Il diario della mia scomparsa é un manga, molto diverso da quello che sono abituata a leggere, ma che consiglio a tutti, anche a chi non legge manga. Un volume che riesce a emozionare e commuovere profondamente.

Foto di DONT SELL MY ARTWORK AS IS da Pixabay

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Alla prossima 🖖 

Pubblicato da nonsolomanga

Sono Claudia, sono una lettrice accanita sin dalla tenera età. Con il tempo ho ampliato l'amore per i libri a quello per i manga nonché anime. Ma sono anche una grande appassionata di film e telefilm e collezionista.

11 Risposte a “Il diario della mia scomparsa di Hideo Azuma”

  1. Il sensei Hideo Azuma è uno dei maestri che più adoro, non appena potrò recupero senz’altro questo manga autobiografico, che mette in luce la realtà dei mangaka giapponesi, costretti ad orari e a ritmi impossibili a livelli umano. La scomparsa di Azuma avvenuta nel 2019 mi ha fatto piangere lo consideravo lo zio ribelle, con intuizioni geniali e strampalate che ha permesso la creazione di personaggi che tutti abbiamo conosciuto come Pollon e Nanà. Ottimo articolo ottimo titolo ottimo pezzo.

  2. La proposta manga che fa è sempre interessante anche perché spesso fuoriesce da ciò di cui sempre si sente parlare ed è molto apprezzabile anche per allargare vedute e conoscenze a persone come me!

  3. Mi piace sempre quando un autore si racconta e in questo caso lo sa fare davvero molto bene Sicuramente un titolo da leggere Grazie per le info

  4. Ho letto la trama con interesse e sorpresa: non mi sarei mai aspettata di trovare tra i manga una “storia vera”, drammatica e addirittura autobiografica. Mi piacerebbe leggerlo per valutare gli aspetti psicologici della storia che, sicuramente, emergono con precisione.

  5. Trovo i tuoi articoli sempre precisi e puntuali, dettagliati quanto basta che non annoia il lettore e lo fa interessare all’argomento proposto. Questo è senza dubbio un manga che recupero non appena riesco ma che già conoscevo come eredità lasciata dal maestro scomparso nel 2019, un fazzoletto di dura reltà sul lavoro di mangaka professionista, corroborata da uno stress che non è facile sostenere e che in questi anni ha mietuto diverse vittime tra cui il fu Miura, spesso i mangaka cercano di far capire attraverso anche il web, come realizzare un manga si è bello ma spesso per loro si tratta di avere scadenze con ritmi impressionanti e insostenibili per un essere umano, un’idea pssiamo averla in ‘I cortili del cuore’ dove la mamma di uno dei protagonisti è proprio una mangaka che lavora spesso a ritmi non umani. Detto questo grazie per averne parlato il sensei avrebbe apprezzato.

  6. Mi ispira tantissimo: per l’esame di narrazioni contemporanee sto cercando un prodotto narrativo diverso e questo manga mi ha fatto scattare la lampadina. Lo cerco subito, grazie mille: preziosa come sempre

  7. Lo cercherò sicuramente, da come ne parli tu è una di quelle chicche che picciono a me. Sono dell’idea che certi manga andrebbero pubblicizzati di più anche in posti come da noi che il manga viene inteso come fumetti da bambino (ma che invece proprio non lo sono).

  8. Effettivamente l’immagine di copertina mi ha portato subito alla memoria il cartone animato anni ottanta: Pollon. Mi spiace scoprire oggi delle sventure del suo creatore. Una lettura certo molto interessante.

  9. Questa potrebbe benissimo essere la trama di un film, una persona che decide di vivere da emarginato. Mi sembra un argomento molto interessante, perchè è una situazione estrema, da cui poi è difficile uscirne. Voglio leggere per comprendere bene le motivazioni.

  10. I manga sono pazzeschi! C’è sempre la sfumatura realistica da cogliere sulla particolarissima culturale giapponese, ma qui a quanto pare l’autore molla completamente le redini della tipica discrezione e condivide con il lettore un aspetto per noi occidentali preziosissimo. Grazie.

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