Parliamo di Aquaman (Recensione film)

Ciao a tutti.

Oggi torno a scrivere con un tipo di recensione per me nuova, quella di un film. Era da tanto che non andavo al cinema e ho deciso di tornarci con un genere che mi appassiona un cinecomic DC firmato James Wan ovvero: Aquaman

Trama Aquaman

Metà umano, metà Atlantideo, l’Arthur Curry dell’universo esteso DC deve vivere in Aquaman una imponente avventura che lo porta in giro per il mondo, ma lo costringe anche ad affrontare chi sia realmente. Un viaggio che muove i suoi primi passi nel 1985 in Maine, dal rinvenimento da parte del guardiano del faro Thomas Curry di Atlanna, principessa di Atlantide di cui si innamora. Dai due nascerà il piccolo Arthur, che la madre sarà costretta ad abbandonare in tenera età per far ritorno alla sua patria sottomarina.

Addestrato dal Nuidis Vulko, Arthur diventa un abile guerriero, ma viene rifiutato da Atlantide per essere un mezzosangue, è così che lo ritroviamo nel presente, un anno dopo le vicende di Justice League, quando dovrà fare i conti col suo passato, tornare alla sua patria e, aiutato da Mera, affrontare le cospirazioni del fratellastro Ocean Master e Black Manta per determinare il destino di Atlantide e del mondo intero.

Cast & Regia

La produzione e distribuzione sono di Warner, che ha affidato la regia di Aquaman a James Wan. Che probabilmente conoscete per aver diretto tutta una serie di film horror come:Saw, Insidious 1 e 2 e The Conjuring 1 e 2, che io ho amato tantrissimo. La sceneggiatura é stata invece affidata a Will Beall, David Leslie Johnson-McGoldrick che ha firmato anche le sceneggiature di Orphan, Cappuccetto Rosso Sangue (il primo l’ho gradito il secondo… diciamo un pò meno), qualche episodio di The Walking Dead e La Furia dei Titani. Un connubio perfetto per chi apprezza i loro lavori. 

Nel cast troviamo Jason Momoa nei panni di Aquaman, che molti di noi conoscono per Il Trono di Spade e altri per Frontiera. Conan Il BarbaroA fianco a Momoa ci sono Nicole Kidman che interpreta Atlanna, la madre di Arthur, Amber Heard nei panni della Principessa Mera, Willem Dafoe nel ruolo di Vulko, Patrick Wilson è il fratellastro di Arthur, Re Orm e Dolph Lundgren è Re Nereus.

Arthur, Mera e gli altri personaggi: il cast di Aquaman

Pur diverso dall’immagine più consolidata e nota dell’eroe dei fumetti DC Comics, l’Aquaman di Jason Momoa ci aveva già colpiti nella sua breve apparizione nel precedente film dell’universo esteso con la prorompente fisicità, il carisma e la dose di ironia che sapeva donare al personaggio. Sensazioni confermate dal primo film a lui dedicato, completa il tutto folta schiera di personaggi comprimari. In prima fila c’è la Mera, la regina di Atlantide , capace di trovare la giusta sintonia con il protagonista, così come il Vulko e l’Ocean Master . È però doveroso citare la prova di Nicole Kidman nel dar volto e appeal ad Atlanna, madre di Arthur/Aquaman, pur nel poco spazio a sua disposizione. Tutto il cast di Aquaman risente però dello stesso problema: in un film che sceglie di offrire tanto allo spettatore, in termini di varietà e ricchezza di situazioni, c’è poco spazio per scavare in profondità e presentare in modo adeguato personaggi e relative motivazioni.

Dal deserto alle profondità marine, il vasto mondo di Aquaman

La stessa mancanza di approfondimento è relativa alle ambientazioni e i diversi popoli che le abitano, perché è pur vero che la ricostruzione visiva è meticolosa e d’impatto, ma si esce dalla visione di Aquaman senza che si abbia un’idea chiara di tutti i luoghi che vengono presentati e che fungono da tappe del frenetico, e confuso, percorso dei protagonisti: da Atlantide al deserto del Sahara, passando per la Sicilia, l’impalcatura scenografica e visiva del film è sicuramente ricca e varia, ma forse un pò schizofrenica nella resa visiva, passando dai toni tendenti al blu del fondo marino a quelli caldi del deserto sabbioso e il variopinto pesino siciliano. Una mancanza di continuità che emerge ancora di più in quanto riflesso del poco equilibrio che ha il film nel decidere chi è e vuole essere, alternando toni da dramma epico a situazioni da commedia e un’abbondante dose da film d’avventura alla Indiana Jones.

COSTUMI e MAKE-UP

Il look scelto per il villain Black Manta, dal cartaceo al tridimensionale risulta un po’ ridicolo facendolo sembrare la parodia di un Power Rangers.

Il make up

Anche il make up dei ruoli femminili, che entrano ed escono dall’acqua è un po’ forzato. Capisco la finzione scenica, ma le polveri come gli ombretti, per non parlare dei mascara, sono troppo visibili. Tutto sembra meno che quei volti erano immersi nell’acqua fino a un attimo prima.

Inoltre Amber Heard è vestita come una bambolona sexy, più pronta per sfilare sul tappeto rosso all’anteprima del film che per nuotare nelle acque marine. Tutti quelli che possono sembrare dettagli fanno un’enorme differenza trasformando un film che dovrebbe essere d’alto livello in una sorta di  fan movie che si adegua a un budget infinitamente inferiore rispetto a quello che hanno a disposizione.

Tutto questo si unisce anche ad una CGI che lascia davvero molte perplessità a livello di resa, soprattutto per quanto riguarda i volti dei personaggi che sembrano essere stati attaccati ai corpi sott’acqua, per non parlare delle scene d’azione, in cui alcuni dei protagonisti vengono interamente ricostruiti in digitale ed è spaventosamente visibile.

ATTENZIONE SPOILER

LA TRAMA NON É DELLE MIGLIORI.

LE SCENE TRASH.

Per quanto riguarda la trama sembra un collage di film e serie tv anni ’90. Ma vediamolo un po’ per volta. L’inizio del film con la storia di Atlanna (la mamma di Aquaman) sembra il film Una Sirena a Manhattan, sia come atmosfera che come avvenimenti, ma era più credibile perchè Madison (una sirena) non parlava la stessa lingua di Tom Hanks e anzi ci mette del tempo ad impararla, inoltre parla una sua lingua che suona come il linguaggio dei delfini. Fantasy, d’accordo, ma almeno un po’ di fantasia.

Qui invece Atlanna non ha nessun ostacolo linguistico e parla perfettamente la lingua del luogo. stesso idioma.

ATLANNA E IL SUO STRANO PANCIONE.

In questa parte del film Atlanna è incinta e Nicole Kidman indossa una pancia finta piuttosto strana, con un ombelico che sembra di gomma. Inoltre non si capisce perché, visto che lei è scappata da Atlantide e vediamo subito gli uomini che ha mandato suo padre per riportarla a casa, una volta da lei sconfitti, li rivedremo riprovarci solo molto tempo dopo ovvero quando avrà avuto Arthur e il bambino sarà cresciuto. 

ARTHUT PARLA CON GLI SQUALI.

Il nostro piccolo Arthur va in gita all’acquario coi compagni di classe. La scena in cui i compagni lo bullizzano e lui comunica con lo squalo nell’acquario, ricorda la scena in cui Harry Potter parla per la prima volta con il serpente allo Zoo nella Pietra Filosofale.

COME HANNO RESO ARTHUR CURRY A.K.A. AQUAMAN

Arriviamo all’età adulta di Arthur e lui inizia a sciorinarci tutta quella che dovrebbe essere la sua simpatia con una battutina scioccherella dietro l’altra che forse vuole imitare l’ironia di Guardiani della Galassia o dei primi Avengers, ma proprio non ce la fa neanche lontanamente.

Non è per niente divertente, Momoa non ci da una prova convincente di attore. Ha due espressioni, quella con il broncetto serio e quella con il sorrisone a 32 denti. Si muove e si atteggia come un modello su un set fotografico, ogni scusa è buona per fargli togliere la maglia e lasciarlo a petto tatuato per far vedere la i pettorali e la regia abusa delle inquadrature che sottolineano che lo dobbiamo guardare con gli occhi di chi lo ritiene un Adone (che é vero ma dopo un pò tutta questa ostentazione stanca).

La sua posa preferita è mettersi di schiena al punto macchina, ruotare la testa e farci lo sguardo sexy prima di dire qualcosa di incredibilmente deludente. Lo hanno rappresentato come un incrocio tra lo stereotipo di un Harleysta e quello di un Wrestler e gli scontri a cazzottoni sulla terra ferma sembrano proprio le coreografie degli incontri di Wrestling.

AMBER HEARD, UN’ATLANTIDEA CON I TACCHI.

Sott’acqua parlano come se nulla fosse, l’unica cosa che ci fa capire che sono immersi è un audio disturbato dalla distorsione del suono, se parli sott’acqua e quindi emetti aria dall’interno del corpo, questo non si traduce in nemmeno una bollicina dal naso e della bocca.

Tra l’altro in secoli di evoluzione, questi Atlantidei sprofondati nel mare non hanno sviluppato nulla, né una branchia, né un accenno di piede palmato, niente. Sono normali esseri umani messi a mollo e anzi che indossano mute da sub o armature. Diciamo che, ci sta, niente piedi palmati, ma perché Amber Heard indossa i tacchi col costumino verde?

Peraltro quando viene narrata la storia di Atlantide,(quattro parole), si parla del fatto che si sono evoluti diventando ibridi con i pesci, ma a parte che parlano sott’acqua in cosa si sono evoluti? In linea di massima la storia di Atlantide è un po’ approssimativa: “Abbiamo scoperto il segreto dell’energia perpetua, ma siamo stati ambiziosi ed è saltato in aria tutto e siamo sprofondati sott’acqua”. Hanno sviluppato all’istate la capacità di respirare sott’acqua? Perché è saltato tutto per aria? Che vuol dire che siete diventati ambiziosi?

OCEAN MASTER?

Il povero Patrick Wilson è costretto a dire battute un po’ alla Guardiani della Galassia “Io sono Taser Face” e Rocket giù a ridere per ore. Purtroppo Wilson la dice sul serio e dice “Non chiamarmi Vostra’Altezza, chiamami OCEAN MASTER”.

Il personaggio di Wilson è uno dei villain più piatti della storia con cambi repentini di personalità in funzione dell’evoluzione della trama. All’inizio sembra anche abbia con un conflitto col fratellastro, ma infondo é ragionevole, poi da un momento all’altro diventa un pazzo irragionevole.

AD AQUAMAN PUZZANO LE ASCELLE.

Ad un certo punto Mera fa capire ad Arthur che puzza d’ascelle, lui se le annusa e poi fa una smorfia schifata. Questa cosa avviene sott’acqua. Con tutto lo sforzo di fantasia, mi state chiedendo davvero troppo.

BAYWATCH

Arthur e Mera escono dal mare ed è subito Baywatch. Parte un brano pop, e in rallenty loro due fuoriescono dalle onde come se stessero girando lo spot dell’ultimo profumo di D&G.

ARTHUR CURRY È APPENA USCITO DA GEORDIE SHORE.

Fuori dall’acqua ci troviamo improvvisamente ne La Mummia con Brendan Fraser, infatti il tenore del film diventa quello del film d’avventura anni ‘90.

Per la dinamica “insieme per forza” tra Mera e Arthur ricorda anche un po’ il Prince of Persia di Disney, con la differenza che Aquaman e la principessa, in coppia non funzionano. C’è un’alchimia forzatissima e non si riesce a capire cos’è che Mera trova interessante in lui e perché a lui dovrebbe piacere una come lei.

Lui non è un uomo rustico ma affascinante alla Harrison Fordo alla Jake Gyllenhaal, è un gretto bamboccione uscito dall’ultima stagione di Geordie Shore e lei sembra sua sorella maggiore.

Mera è l’unico personaggio che si salva, nonostante tutti i difetti, è un personaggio attivo e determinato, si salva sempre da sola e anzi capita anche che salvi lui e ha il piglio politico da governatore saggio.

LE PISTOLE AD ACQUA. 

Quando mostrano a Black Manta come funzionano le armi del regno del mare, c’è del disagio. Praticamente sono delle pistole ad acqua, sparata con quei fucili in particolare grazie a chissà quale misterioso tecnologia. Ma praticamente sono fucili ad acqua. 

LE SCENE AMBIENTATE IN ITALIA. 

La parte ambientata in Italia è davvero imbarazzante. C’è tutto lo stereotipo del paesino del sud in cui siamo rappresentati come un popolo di fruttivendoli che vendono ortaggi in piazza, mentre Mera si aggira tra le bancarelle pervasa da questa fittizia magia da fiction, ritrovandosi a lanciare una monetina in una fontanella qualunque, (in mancanza di Fontana di Trevi).

Trovatemi il senso della bambina, che senza nessun motivo apparente si avvicina di punto in bianco a Mera e le consegna il libro di Pinocchio.

INDIZI POCO CONVINCENTI

A livello di trama si traballa parecchio quando proprio come in un filmetto d’avventura, ci sono tutta una serie di indizi da risolvere, ma praticamente nemmeno te ne accorgi, perché lo fanno con una tale facilità e in tempi così brevi, che non capisco che senso ha avuto metterli di fronte a degli enigmi che Indiana Jones potrebbe ridere loro in faccia.

Per altro Arthur grazie alle sue uscite infelici, ci da più volte prova di essere un buzzurro, cresciuto da un guardiano del faro che indossa un berretto di lana blu in tutte le stagioni (neanche fosse il clichè di un vecchio lupo di mare), ma improvvisamente per risolvere uno degli enigmi, sciorina tutta la sua conoscenza della storia del mondo e alla giustamente mascella caduta di Mera, si giustifica dicendo “Mio padre voleva che studiassi storia”. Solo storia. Il resto é fuffa.

MERA CHE SUONA IL FLAUTO.

Ma il trash non dorme mai in questo film, durante una scazzottata con Arthur vediamo uno dei villan che finisce con la testa nel wc, Mera che manipola le forze dell’acqua per colpire i nemici, ma in mancanza di una fonte d’acqua in una cantina di vino, distrugge le bottiglie e crea una raffica di proiettili al vino per abbattere i nemici. Poi salva Arthur che ferito si risveglia su una barchetta con dei pezzi d’alga appiccicati addosso tipo cerotti. Si alza in cerca di Mera e la trova a poppa che sta suonando un flauto. Sta seduta tranquilla a poppa suonando un flauto su una barchetta rubata per fuggire. Ma perché?  (Avrà frequentato lo stesso corso del polpo che suona i tamburi)

BACI APPASSIONATI

Il meglio viene quando Mera e Arthur  si baciano, c’è questo carrello circolare che incornicia il momento mentre intorno a loro negli abissi impazza una violenta guerra tra razze de pesci eppure loro ignorano tutto e come dei fuochi d’artificio a immortalare il momento. Considerate che neanche cinque secondi prima lei aveva detto a lui tutta preoccupata “muoviamoci che c’è gente che sta morendo ogni secondo”, ma prendiamoceli questi due minuti di limonata dura.   

MAMMA, SEI TU?

Dopo vent’anni lui rincontra la madre falsamente uccisa. Sembrava quasi una fiction all’italiana: Zoom su lui, zoom su lei, poi di nuovo zoom su lui, poi ancora su lei, poi di nuovo zoom su lui, ancora su lei, (James Wan si è visto troppe puntate di Incantesimo prima di girare questa scena).

Atlanna la mamma di Arthur é stata per ben 20 anni su un’isola deserta sola come un’eremita e non è né impazzita né invecchiata di cinque minuti, le hanno solo fatto i capelli bianchi, che nel giro di due scene saranno di nuovo biondi.

Una scena, dopo 20 anni di isola deserta in solitudine Atlanna si manifesta con il capelli biondissimi e acconciati, le unghie smaltate e e l’abito da sera che anche volendo ma quando come e dove ha avuto il tempo e il modo di ripulirsi nel bel mezzo di una guerra e del fatto che tutti pensano che sia morta vent’anni prima.

Per non parlare di quando lei rincontra romanticamente il padre di Arthur. Atlanna meravigliosa, non è invecchiata di un secondo, lui è diventato un anziano e pelato. 

In Conclusione:

Della Dc, ho sempre avuto l’impressione che volessero creare un modo più dark di supereroi per prendere le distanze da Marvel, ma che la cosa per tutta una serie di fattori che sarebbe interessante analizzare, non abbia mai funzionato e mi sembra che si siano solo ritrovati a rincorrere Marvel senza mai avvicinarcisi neanche lontanamente ma imitandone grossolanamente la formula vincente.

Sono andata a vedere Aquaman dopo aver sentito varie voci di una sorprendente ripresa dell’universo DC e quindi piacevolmente incuriosita, ma mi sono ritrovata davanti a un film che se possibile mi ha deluso, nonostante fin’ora nel mondo abbia incassato 940 milioni di dollari di cui 6 milioni in Italia. Mi aspettavo anche di più da James Wan che avevo imparato ad amare in ambito horror, ma il questo cinecomic mi ha un po delusa.

Aquaman mi é piaciuto?

Il film tirando le somme é piacevole, se si entra nella sala senza troppe aspettative e senza porsi qualsiasi domanda scorre facilmente. Intrattiene senza mai annoiare. Diciamo che non muoio dalla voglia di comprare il dvd.


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