Parliamo di: II LIBRO DEI MORTI VIVENTI (Stephen King e altri Autori)

Bentornati, sul mio blog é giunto il momento che comincio a mettermi in pari con le recensioni di tutti i libri che ho comparato da questa estate ad oggi che ho già letto e che vi ho mostrato su instagram. Quindi cominciamo con: Il Libro dei Morti Viventi 

Si no é il link di instagram ma instagram mi é andato in sciopero.

Scheda: Il libro dei Morti

  • Titolo: La Zona Morta
  • Autore: Stephen King e altri autori
  • Editore: Oscar Mondadori
  • Genere: Horror
  • Data pubblicazione: 1989

Trama: Il libro dei Morti

I morti viventi camminarono tra noi per la prima volta in una famosa notte del 1968. Da allora gli zombi sono apparsi più volte per le strade del mondo. Quella massa informe di resuscitati un tempo si muoveva lenta e inarrestabile, mossa da un unico stimolo: la fame e il conseguente desiderio di carne umana. Oggi le loro motivazioni sono più complesse. Oggi i morti viventi si sono evoluti e il confine che li separa dagli esseri umani diviene sempre più sottile. Questa antologia raccoglie i migliori narratori contemporanei di letteratura dell’orrore e ha il merito di aver fatto conoscere ai lettori italiani un genere: lo splatterpunk

Il libro dei morti viventi (Book of the Dead) è un’antologia di racconti del 1989, curata da John Skipp e Craig Spector, con una prefazione di George A. Romero.

I racconti sono scritti espressamente per quest’antologia, e mostrano le svariate interpretazioni che gli autori danno al tema dei morti viventi. Alcuni autori si rifanno agli stereotipi della cinematografia horror, altri invece reinterpretano i temi.

Elenco dei racconti

  • Fioritura (Blossom), di Chan McConnell
  • La mensa (Mess Hall), di Richard Laymon
  • Fa meno male se canti (It Helps If You Sing), di Ramsey Campbell
  • Parto in casa (Home Delivery), di Stephen King
  • Lavori sporchi (Wet Work), di Philip Nutman
  • Un triste ultimo amore allo Snack dei dannati (A Sad Last Love at the Diner of the Damned), di Edward Bryant
  • Corpi e teste (Bodies and Heads), di Steve Rasnic Tem
  • Scelte (Choices), di Glen Vasey
  • I pezzi migliori (The Good Parts), di Les Daniels
  • Meno di zombi (Less Than Zombie), di Douglas E. Winter
  • Come cani di Pavlov (Like Pavlov’s Dogs), di Steven R. Boyett
  • Sassofono (Saxophone), di Nicholas Royle
  • Nel deserto Cadillac con i morti (On the Far Side of the Cadillac Desert with Dead Folks), di Joe R. Lansdale
  • Rischiamorto (Dead Giveaway), di Brian Hodge
  • Vermone e i figli di Jerry (Jerry’s Kids Meet Wormboy), di David J. Schow
  • Mangiami (Eat Me), di Robert R. McCammon

Opinione Personale:

Questa è una raccolta molto famosa di racconti e molte persone qui l’hanno già letta. Sedici storie raccontano il mito degli zombi, che è un omaggio alla trilogia Romeriana e un manifesto perfetto della corrente splatterpunk.

Analizzerò tutte le sedici storie fornendo una breve trama, e qualche commento commento personale (non faccio Spoiler)

Il libro inizia con un avvincente inizio di due autori: Skipp e Spector, che analizzano il ruolo della violenza nella società e l’innovativo “andare oltre” nel cinema e nella letteratura horror.

Poi ci sono le due pagine successive e la perfetta prefazione di George A. Romero (che già lei da sola vale l’acquisto del volume)

FIORITURA di Chan McConnel

La storia di una cena a lume di candela, perversioni sessuali, Bsdm, cannibalismo e un ritorno dall’aldilà. Quinn e Amelia, i due protagonisti della storia.

La storia è breve ed è la più debole della serie, interessante come affronta la tematica zombie solo alla fine del racconto.

LA MENSA di Richard Laymon

Il Mietitore, un crudele serial killer che uccide senza pietà, trova una coppia che flirta in un parco. Dopo aver eliminato il suo partner, rapisce la ragazza e la porta in una foresta isolata per scatenare la sua follia. Tutte le vittime del Mietitore furono uccise violentemente e lasciate nella foresta.

Storia ben scritta ed evocativa, la lettura scorre molto bene e anche la sensazione di impotenza della vittima di fronte al killer è ben trasmessa.

FA MENO MALE SE CANTI di Ramsey Campbel

Improvvisamente Bright trova due intrusi magri, pallidi e traballanti in casa, ordinandogli di ascoltare un video di un predicatore. La Parola, la Verità deve essere ascoltata prima che sia troppo tardi.

Ramsey Campbell costruisce una storia intelligente che vede l’epidemia, la trasformazione in zombi, come un’arma distribuita in tutto il paese da una congregazione di fanatici religiosi. L’inizio parte un pò incerto ma poi nel finale ha recuperato molto bene.

PARTO IN CASA di Stephen King

Maddie Pace, giovane vedova, affronta la fine del mondo con determinazione. La storia si svolge su un’isola scossa dal mare, dove abitanti custodiscono il piccolo cimitero e attendono quanto accade da mesi nel resto del mondo.
Segnali extraterrestri sconosciuti stanno riportando in vita i morti e suscitando sospetti e attriti tra Stati Uniti e Russia e una crisi politica globale.

Sarò un pò di parte ma il Re é uno: King. L’atmosfera dell’isola attaccata dal maremoto è perfetta, altrettanto riuscita è la spiegazione del revival degli zombie con i vari eventi internazionali. King raggiunge la vetta di IT e The Stand offrendoci una registrazione sonora di un’astronave inviata nello spazio che ricorda Event Horizon. Uno dei momenti salienti dell’antologia

LAVORI SPORCHI di Philip Nutman

Dominic Corvino, un cecchino italiano famoso per il suo tiro infallibile e la freddezza con cui elimina i suoi obiettivi. Qualcosa va storto nell’ultimo raid in una città.

È una bellissimo racconto, non posso dire di più perché rivelerebbe l’intero sviluppo. La peculiarità é che gli zombie sparano, parlano e si organizzano.
Un altro autore sarebbe stato prolisso Nutman no, preferisce una narrazione breve ma molto efficace.

UN TRISTE ULTIMO AMORE ALLO SNACK DEI DANNATI di Edward Bryant

Martha Malinowsky é una ragazza molto avvenente innamorata del vice sceriffo, che lavora al Snak Cuchara nel New Mexico costretta a sopportare le avance dei clienti del locale.

Un racconto molto spinto, ricorda molto Feast e From Sunset to Dawn come scenario, poiché la storia si svolge più all’interno del Bar. Storia piccante e splatter , scrittura schietta e cruda nelle descrizioni.

CORPI E TESTE di Steve Rasnic Tem

Elaine è un’infermiera che cura potenziali zombi in un ospedale in una città sotto il coprifuoco. La trasformazione in zombi si manifesta con movimenti improvvisi e spasmi nella testa del paziente e un completo rifiuto del cibo.
I pazienti si moltiplicano e il personale scarseggia.

L’atmosfera apocalittica è riprodotta molto bene e alcune precisazioni sul traffico aereo e sulla situazione nel Paese. Finale che sembra essere stato girato da Cronemberg/Peter Jackson, che reinventano Society.

SCELTE di Glen Vasey 

Dawson è un vagabondo che si sposta da un posto all’altro per sfuggire agli attacchi di zombi. Non dorme mai e scrive le sue impressioni sulla realtà che affronta in un diario.

Sia la Tematica che lo stile sono perfetti. Dawson ricorda molto il signor Neville di I Am Legend, la sua sopravvivenza stentata tra traumi psicologici e disgrazie ti lascia pietrificato. Le parti in cui scrive sul diario spiegando la sua vita e le sue “scelte” sono i momenti migliori. Molto interessante e originale anche la possibile “cura” contro la resurrezione. Un finale che ti lascia senza parole.

PEZZI MIGLIORI di Les Daniels

La storia di uno zombi grasso e pesante a cui piace scegliere i pezzi “migliori” da mangiare.

Divertente, grottesco e semplice. Una bella descrizione delle azioni del protagonista. Nessun virtuosismo letterario e nemmeno uno stile riconoscibile, solo un testo molto leggero e divertente.

MENO DI ZOMBI di Douglas E. Winter 

Un drogato con i suoi amici che sono anche peggio di lui, racconta tutte le vicissitudini che accadono in una notte.

È la storia che si differenzia da tutte le altre per il suo stile “parlato”. Dà esattamente l’idea di descrivere momento per momento una notte trascorsa tra eccessi di ogni genere.

Di tutti i racconti é quello che mi é piaciuto meno.

COME CANI DI PAVLOV di Steven R. Boyett

L’ecosfera è un “micromondo” sperimentale costruito dal governo situato nel deserto dell’Arizona. 140. 000 metri quadrati su piccola scala del pianeta con foresta tropicale, savana, palude, deserto e oceano con 190. 000 litri di acqua salata.
Otto persone lavorano e vivono lì e si prendono cura del mini mondo, inclusi esami, attività fisica, ecc. Un giorno, un’auto guidata da due sfollati e un bambino si è avvicinata alla struttura per chiedere cibo.

Un altro momento clou dell’antologia. Un vero tributo a Day of the Dead e qui ho detto tutto. Interessanti anche i passaggi in corsivo di un Bub simile di nome Jo-Jo (fanno sempre dei nomi di merda per gli zombi intelligenti, c’è poco da fare). Uno dei racconti più luoghi dell’antologia, ma é anche tra i più belli.

SASSOFONO di Nicholas Royle

Nell’ex Jugoslavia devastata dalla guerra e dai morti viventi, Hasek, un ex musicista, si arruola con un gruppo di mercenari. Ha bisogno dei soldi per ottenere i visti e per rivedere la sua amata Hella della Germania Ovest.

L’ambientazione è la migliore in assoluto: scelta con lo stesso approccio di Del Toro con Il labirinto del fauno. L’ex Jugoslavia distrutta dai bombardamenti e dalla guerra civile causata dai morti, dove gli zombi contrabbandano frattaglie di soldati al mercato nero e le madri chiedono il visto per vedere i loro bambini morti dall’altra parte del confine. Da qui la storia tra i due protagonisti, toccante e brutale.

NEL DESERTO CADILLAC CON I MORTI di Joe R. Lansdale

Wayne, un abile cacciatore di taglie, raggiunge finalmente Calhoun, un pericoloso stupratore omicida che gli rende una taglia di $ 1000.
Dopo aver catturato il criminale in un club dove gli zombie sono usati come fenomeni da baraccone, l’auto di Wayne si scontra con uno scuolabus nel mezzo di una tempesta di sabbia.

Lansdale ci presenta una realtà dove nulla è normale, tra guerre spettrali tra Cadillac e Chevrolet sepolte nella sabbia nel deserto con macchine distrutte, animali geneticamente modificati, virus scappati dai laboratori del nord e morti che camminano di nuovo.

Il linguaggio è fuori dagli schemi, tarantino, folle e schietto. Mi é piaciuto tantissimo.

RISCHIAMORTO di Brian Hodge 

Monty Olson era un famoso presentatore televisivo prima della fine del mondo: affascinante, felice, radioso e con un sorriso che era il suo segno distintivo. Disperato e depresso, torna negli studi televisivi, scopre che il suo produttore televisivo è determinato a continuare lo spettacolo. Anche se perde qualche pezzo lungo la strada. Lo spettacolo deve continuare: Signore e Signori: è Rischiamorto!

È una storia in stile precedente di Lansdale senza volgarità o situazioni stravaganti. Mi è piaciuto anche per la sua metafora e satira sui media e la televisione. Immaginate la Ruota della fortuna di Mike Buongiorno con gli zombie come concorrenti e “succosi” premi. Originale e divertente.

VERMONE E I FIGLI DI JERRY di David J. Schow 

Un verme è un uomo che mangia gli zombi per sopravvivere in una capanna di legno in cima a una collina nel cimitero di Valley Wiew. L’uomo ha scavato un fossato intorno alla casa mettendovi sopra delle spine e ha cosparso la terra di mine per impedire l’assedio della sua casa.
German è un ex predicatore televisivo, un fanatico religioso che è riuscito a sottomettere gli zombie.

Un ottimo lavoro dello sceneggiatore del del Corvo. I due personaggi sono schizzi che prendono in giro e incarnano l’avidità e il fondamentalismo del vecchio mondo.

MANGIAMI di Robert R. McCammon

Jim Crisp, un triste zombie cammina da solo per le strade della città dove i morti cercano di rifare le attività del vecchio mondo con una morbosa nostalgia per la società che è appena finita. Jim Crisp non ha mai conosciuto l’amore e spesso si chiede se esista ancora quando i morti più anziani iniziano ad essere attaccati dai topi. Quella sera in un club incontra Brenda, una donna che deve essere stata molto bella nella sua vita.

La storia p più toccante di tutta l’antologia dei “morti viventi”. Un grande applauso per McCammon che è riuscito a spiegare perfettamente la sensazione di abbandono, solitudine, mancanza di affetto e di amore in cui si trova la nuova razza sul pianeta.
L’incontro tra Jim e Brenda e l’epilogo è meraviglioso e alla fine ho avuto un nodo alla gola. Uno dei migliori nella lista.

Con Il libro dei Morti, si va sul sicuro; può essere considerata senza ombra di dubbio una pietra miliare del genere.

Dire che vi consiglio Il libro dei Morti è pressoché scontato. Intanto voglio sapere cosa ne dicono quelli che l’hanno già letto. Lasciatemi la vostra opinione qui sotto o sulla mia pagina facebook. 

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Alla prossima  🖖.

Pubblicato da nonsolomanga

Sono Claudia, sono una lettrice accanita sin dalla tenera età. Con il tempo ho ampliato l'amore per i libri a quello per i manga nonché anime. Ma sono anche una grande appassionata di film e telefilm e collezionista.

8 Risposte a “Parliamo di: II LIBRO DEI MORTI VIVENTI (Stephen King e altri Autori)”

  1. Ciao ho letto la recensione e devo dire molto particolareggiata, io non ho letto questo ma mi piace il genere horror, e molto meno i gialli, quelli che parlano di morti e soprattutto fantasmi. Tantissimi anni fa trovai per caso non so come, forse nei mercatini non ricordo un libro di Lovercraft la casa stregata e lo trovai interessante.

  2. Mi hai fatto tornare indietro nel tempo, quando lessi questo libro nei primi anni di liceo. Avevo appena finito di leggere i racconti di Poe e volevo qualcosa di più forte. Lo voglio proprio rileggere. Ad ogni modo “La mensa” è il racconto che ho preferito, lo ricordo ancora in maniera piuttosto vivida. Mi aveva impressionato molto.

  3. Mi piace tanto l’idea di una raccolta di racconti dell’orrore. Anche se alcuni li conosciamo già, una rilettura è sempre un’opportunità stimolante.

  4. E’ una delle opere che mi ha convinto meno e non ho apprezzato molto. Solo Fioritura (Blossom), di Chan McConnell mi ha lasciato un qualcosa di amaro .

  5. Un libro che ci riporta indietro nel tempo, quando le cose erano più semplici e si poteva apprezzare un libro, non importava cosa o chi, potevi goderti quello che volevi senza imbatterti nella cernia di turno che menzionava la troppa violenza ecc..Detto questo è una delle raccolte più belle di King frutto anche di un pullulare in quegli anni, di atroci crimini, era la fine degli anni ’80 un’epoca dove tutto era possibile, l’epoca in cui sono nata, gli anni più belli anche per la letteratura di un certo tipo, erano gli anni dell’horror, di King, di Carpenter, dei film più belli, di tutta una categoria che solo chi ha vissuto può capire, il resto è storia, bell’articolo.

  6. Adoro Stephen King e poi la trama mi attira molto, sembra un ottimo spunto per la mia prossima lettura

  7. Una lettura coinvolgente in cui orrore e terrore si mescolano per regalare quel senso di inquietudine che piace al lettore di questo genere di libri, esattamente come me. Sicuramente lo leggerò.
    Maria Domenica

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