Parliamo di Tokyo Ghoul Anime (Recensione)

Ciao a tutti.

Oggi torniamo ad immergerci nel mondo delle anime con Tokyo Ghoul.

Trama Tokyo Ghoul:

Un nuovo grandissimo successo Anime che sta spopolando in Giappone e anche in Europa! Il ghoul è un personaggio della tradizione fantastica. Lo si ritrova ne “Le Mille e una notte” e in altri miti del folklore occidentale. È un mostro che si nutre di cadaveri cacciati nei cimiteri e che, usando la magia nera, assorbe le forze delle sue vittime. Ora questi mostri stanno serpeggiando per le strade di Tokyo. E un adolescente tormentato andrà loro incontro, senza sapere che in questo modo comprometterà definitivamente il proprio destino.

“Io non sono nemmeno il protagonista di un romanzo. Sono un semplicissimo studente universitario amante della lettura, come ce ne possono essere tanti. Però… se ipoteticamente si dovesse scrivere un’opera con me come protagonista… si tratterebbe indubbiamente… di una tragedia.”

La Tokyo dei mostri

Com’è facilmente intuibile dal nome, Tokyo Ghoul ci porta in una storia ambientata nell’affollata metropoli giapponese, un luogo che non fa da semplice sfondo alle vicende raccontate dall’autore o dagli animatori di Studio Pierrot ma che – con le sue luci e i suoi scenari – fa quasi da co-protagonista alle drammatiche battaglie vissute dai protagonisti, costretti a lottare in un mondo che li mette contro l’umanità ma anche contro i loro simili.

La storia, racconta che, in una Tokyo moderna e contemporanea, la popolazione è afflitta dalla presenza dei ghoul, demoni famelici e malvagi che possiedono il corpo di esseri umani, ma che sono in grado di trasformarsi e dotarsi di elevate capacità combattive. Come se non bastasse, peraltro, i ghoul adorano mangiare carne umana: anzi, è l’unica pietanza solida che sono in grado di assimilare. Questi demoni, infatti, non riescono a mangiare nessun altro tipo di alimento, anche quello che al palato umano potrebbe apparire come il più gustoso e nutriente: divorare cibo che non sia carne umana provoca sensazioni di ribrezzo ai ghoul, oltre al fatto che non riescono in alcun modo a saziarsi, determinando la morte per fame in caso non si riesca a nutrirsi di carne umana. L’unica altra pietanza a essere inspiegabilmente commestibile, ma che non può rappresentare una sostanza nutriente per ovvi motivi, è il caffè.

Ken Kaneki:

Uno studente universitario mite e anonimo, è il protagonista di questa storia: il giovane è estremamente dedito alla lettura e non ha altre passioni all’infuori del divorare libri, un amore trasmessogli sin dalla tenera età dalla madre. Estremamente disadattato rispetto ai suoi coetanei, Ken sogna di potersi dichiarare a Rize, una bellissima ragazza che frequenta il suo stesso bar: un giorno, trovato il coraggio di parlarle, scopre che la ragazza condivide i suoi stessi interessi e riesce ad ottenere un appuntamento da lei. Coronato il suo sogno, Kaneki si reca da Rize per trascorrere una serata piacevole e inebriante in compagnia della sua fiamma, ma ignora che quello sarà l’inizio di un’esistenza terribile: la bella ragazza, infatti, si rivela essere un ghoul che non desiderava nient’altro che divorare il povero Ken. Durante un inseguimento, si verifica un incidente: entrambi vengono sepolti dalle macerie di un cantiere, e Rize viene travolta dai detriti.Per salvare la vita di Kaneki ormai in fin di vita, gli vengono trapiantati gli organi di Rize ormai morta.

Umano o Ghoul?

È il principio della fine per l’esistenza del povero protagonista, almeno per come lui è sempre stato abituato a vivere. L’operazione, dunque, farà diventare Ken Kaneki un mezzo ghoul, un essere in bilico tra il mondo umano e quello demoniaco, poiché nelle sue vene scorre ora il sangue di Rize: un elemento centrale, questo, anche in fase di sceneggiatura, poiché anche la volontà e i pensieri di Rize, d’ora in poi, vivranno in Kaneki, che si ritroverà spesso a dialogare con la defunta ragazza in alcune sequenze introspettive che, soprattutto sul finire della prima stagione dell’anime televisivo, saranno un perno essenziale nell’evoluzione del nostro eroe.

Ed è un fattore, questo, a dir poco fondamentale nell’economia dello sviluppo dell’intreccio: Tokyo Ghoul è una storia di profonda formazione per il suo protagonista, Ken Kaneki, un eroe diviso tra due mondi, tra il profondo senso di compassione derivato dalle emozioni umane e la ferocia famelica dei temibili ghoul. Il suo, è un processo di evoluzione estremamente lento, strascicante, la cui psicologia viene decostruita completamente nei primi episodi per poi essere ricostruita con pazienza e perseveranza in quelli successivi, fino all’esplosivo season finale. Nel momento in cui si accorge di essere diventato un ghoul, l’esistenza di Kaneki diventa un calvario di drammi, sofferenza, una pletora di emozioni che vanno dalla disperazione al ribrezzo per la perdita della propria umanità, in senso fisico e morale, fino al senso di profondo smarrimento dovuto al suo sentirsi solo in un mondo (una città, anzi) terribilmente grande.

Ma sarà quando farà la conoscenza di Touka e di altri comprimari, ghoul esattamente come lui ma che hanno imparato a sopravvivere senza far del male agli esseri umani – e che, anzi, si prodigano per mantenere l’ordine nella Tokyo notturna, affrontando i loro simili più malvagi e famelici – che inizia una nuova vita per il povero Kaneki. Ken si ritrova a lavorare come cameriere all’Anteiku, un locale che funge da copertura per un ritrovo di ghoul che si battono per preservare ideali di bontà e giustizia. Man mano che trascorrono gli episodi dell’anime, in effetti, ci si accorge ancora di più del processo lentissimo che di focalizza sull’evoluzione di Ken, da individuo ingenuo e vittima degli eventi a vero e proprio anti-eroe dalla psicologia estremamente tormentata: ci si ritrova, quindi, a seguire con estremo interesse più le vicende legate ai vari e pittoreschi comprimari, piuttosto che la claudicante formazione del protagonista, a partire dai membri dell’Anteiku fino ai militari della CCG, un corpo speciale predisposto alla caccia dei ghoul e nel quale spiccano le vicende di Koutarou Amon, giovane soldato alle prime armi, insieme al suo partner e mentore Kureo Mado.

Il cambiamento radicale.

Tutto cambia, però, negli episodi conclusivi della serie, di cui evidentemente la prima parte funge da necessaria e compromettente premessa per far sì che la trama esploda e culmini in un season finale da cardiopalma.

E’ quando Ken viene rapito durante un assalto al café da Jason, un alto membro dell’Albero di Aogiri (organizzazione terroristica di ghoul), che la storia del giovane inizia a prendere una piega decisamente cattiva e piuttosto interessante.

Torturato per giorni, Kaneki affronta un lungo viaggio dentro di sé parlando con Rize che, facendolo ragionare anche in maniera un po’ subdola, lo convince che la sua gentilezza é anche la sua disgrazia:

<< E’ così Kaneki-kun… ci sono momenti in cui bisogna rinunciare a qualcosa per proteggere quello a cui tieni… Tua madre non ha saputo farlo, ma questa non è gentilezza… E’ debolezza, la debolezza di non riuscire a rinunciare a qualcuno e lei non era abbastanza determinata per riuscirci. Ma a te sta bene essere ancora una volta colui che viene ferito? >>

Ed é quando finisce il dialogo con Rize che Kaneki si trasforma: i capelli diventano bianchi, la forza e la sicurezza in se stesso aumentano a livelli esponenziali ed assume il completo controllo della sua kagune (organo predatorio dei ghoul). In una battaglia epica e molto accattivante, dopo aver schernito e deriso Jason, Ken lo sbrana vivo consumando così la sua prima vittima.

Arriva il momento in cui il protagonista sboccia, letteralmente, sia a livello fisico che mentale: un percorso, come detto, costruito tassello dopo tassello, nel quale Kaneki deve affrontare una serie di prove soprattutto psicologiche, e che culminano in un momento specifico – sul finire della prima stagione – che rappresenta il punto più alto dei primi 12 episodi, una sequenza lunga ed estenuante in cui si alternano accompagnamenti sonori e soluzioni di regia a dir poco magistrali, espressione massima di una violenza sia fisica che introspettiva, specchio riflesso di una serie anime dai temi e dalle immagini fortemente maturi.

Tokyo Ghoul è una storia fondata, prevalentemente su una dicotomia distorta tra bene e male, in cui è difficile dedurre chi siano buoni e cattivi o vincitori e vinti: la trama, i personaggi e gli sviluppi dell’intreccio non fanno che accentuare quanto sia difficile prendere una posizione netta e distinta, sia da una parte che dall’altra di certi protagonisti.

Opinione Personale Tokyo Ghoul:

Tokyo Ghoul è una storia Dark fantasy, quasi horror. È sicuramente un titolo che in questo ultimo periodo ha fatto parlare molto di sé e che val la pena vedere. Mi ha trasmesso molte emozioni, dalla tristezza dei primi momenti, all’eccitazione nel veder Ken trasformarsi in quello che poi, diventerà, il personaggio più bello ed accattivante della storia. Ken mi ricorda molto Louis de Pointe du Lac, personaggio tormentato di intervista col vampiro, lo struggimento di Louis il suo rifiuto per la sua natura di vampiro, l’orrore che prova alla sola idea di spezzare una vita sono identici a quelli di Ken in questo anime.

Quest’opera è di certo una piccola perla che merita di essere recuperata.  l’anime é di alto livello; il  quale trasmette un senso di oppressione e malinconia, infondendo profondità e tensione ai fatti narrati.

Consigliato agli amanti del genere e non solo, magari a un pubblico non troppo giovane.


Voi avete visto Tokyo Ghoul ? Cosa ne pensate?

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Alla prossima

Pubblicato da nonsolomanga

Sono Claudia, sono una lettrice accanita sin dalla tenera età. Con il tempo ho ampliato l'amore per i libri a quello per i manga nonché anime. Ma sono anche una grande appassionata di film e telefilm e collezionista.

21 Risposte a “Parliamo di Tokyo Ghoul Anime (Recensione)”

  1. Si sente davvero molto parlare di quest’anime ultimamente, non avevo mai approfondito la trama del manga e dell’anime. Sicuramente un percorso psicologico molto travagliato quello del protagonista, anche se l’elemento horror mi blocca dal vederlo.

  2. Questo tipo di anime di solito non è il mio preferito. Ma mi stuzzica moltissimo il personaggio principale. Quell’eterna lotta tra bene e male che infondo è radicata in ognuno di noi. A furia di leggerti mi stai facendo appassionare! 😉

  3. Io non ho visto Tokyo Ghoul e non ho visto mai un anime anche se ne sento parlare sempre più spesso e trovo sempre più appassionati. Questo è un po’ troppo cruento per me. Anche se questo “ghoul” è così… un mostro che si nutre di cadaveri cacciati nei cimiteri..

  4. Non conosco per niente questi personaggi, ma leggere il tuo articolo è veramente interessante. Si apre un mondo totalmente nuovo…

  5. Leggendo i tuoi post sto scoprendo un mondo che conosco davvero poco ma che è davvero molto affascinante. Sono molto attratta da queste storie a metà tra l’horror e il noir. E mi piacerebbe vederne almeno un episodio per rendermi conto del fluire della trama…

  6. Non conosci affatto questo genere e credo che non mi appartenga affatto ma devo ammettere che hai fatto una bellissima recensione che mi ha incuriosita molto.

  7. Inquetantissimo il personaggio e anche il plot di questo Anime. Forse il mio non spiccatissimo senso del macabro mi metterebbe un po’ in difficoltà ma mi stai molto incuriosendo verso questo mondo.

  8. Non conoscevo molto di questo genere e di questo ambiente, mi hai incuriosito parecchio!

  9. Non conosco questo anime ma da come ne parli sembra affronti le sensazioni contrastanti fra la bellezza e il dolore del cambiamento, la voglia e il rifiuto di accettarlo.
    Non amo particolarmente il genere ma la trama sembra davvero avvincente!

  10. In realta’nn amo tanto il genere ma ho apprezzato la ho tua review,e misegui ha incuriosito.

  11. Per assurdo non ne avevo mai sentito parlare. Ho scoperto gli anime qualche anno fa, quando per caso ho iniziato a vedere Vampire Knight e mi sono follemente innamorata. Questo anime mi sembra decisamente di qualità e vicino ai miei gusti. Grazie per il suggerimento

  12. Questo genere è proprio nelle mie corde e devo dire che anche la trama è molto interessante ^^

  13. NOn sono una fan dei manga e quindi non me ne intendo… però da come ne parli traspare la tua passione e sicuramente è un articolo importante per chi ama il genere 🙂

  14. Sai che non lo conoscevo? MI hai molto incuriosita, mi piacerebbe scoprirne di più ^_^

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