Watashitachi no shiawase na jikan (Manga) Recensione.

Ciao a tutti.

Prima di continuare con la recensione della sega Fate devo parlarvi di questo manga in volume unico: Watashitachi no shiawase na jikan

Watashitachi no shiawase na jikan

Scheda Watashitachi no shiawase na jikan

  • Titolo originale: Watashitachi no Shiawase na Jikan
  • Titolo inglese: Our Happy Hours / Our Happy Time
  • Nazionalità: Giappone
  • Casa Editrice: Shinchosha
  • Storia: Ji-Young Gong
  • Disegni: Mizu Sahara
  • Categoria: Seinen Pubblico Adulto 
  • Genere: Drammatico, Musica, Psicologico, Sentimentale, Slice of Life 
  • Anno: 2007 – 2008
  • Tratto da: Romanzo
  • Volumi: 1
  • Capitoli:8
  • Stato in patria: completato
  • Stato in Italia: inedito (per leggerlo: scan Italiano)

Trama Watashitachi no shiawase na jikan

Juri è una pianista, ragazza prodigio in gioventù, orfana di padre e con un conflittuale rapporto con la madre. Abbandonato il piano dopo essere stata stuprata dal suo tutore, ha tentato di suicidarsi per ben tre volte. Grazie a sua zia, Suor Monica, incontra il tre volte assassino Yuu, orfano di un padre alcolista e con un fratello cieco suicidatosi per non essere un peso. Legati dal dolore e dalla sofferenza, Yuu e Juri cercheranno insieme di ritrovare la speranza di andare avanti.

Watashitachi no shiawase na jikan

Opinione Personale:

Watashitachi no shiawase na jikan: È un breve racconto nato grazie a due autrici, Ji-Young Gong e Mizu Sahara, che narra dell’incontro fra una donna devastata dal suo passato e tentata spesso al suicidio, e quello di un giovane assassino in carcere condannato alla pena di morte.

I personaggi:

Potrebbero essere riassunti nelle sole figure di Juri e Yuu. C’è una giusta caratterizzazione psicologica di entrambi, ed un’innocenza in entrambi i caratteri piuttosto commovente. Il progredire della loro relazione è quasi invisibile, si viene coinvolti negli eventi in modo naturale, quasi come fosse la cosa più ovvia, come ad esempio compiere un normale e involontario gesto quotidiano, alzarsi al mattino.
L’amore viene visto non come atto di attrazione fisica o estetica ma come dialogo, confronto, abbraccio. I due portano avanti una chiacchierata nella quale si donano reciprocamente, le lettere che si scrivono raccontano di eventi lontani eppure chiusi a forza nel cervello. Personaggi che si tengono dentro come unici compagni di vita i propri demoni, i proprio mostri .
Semplicemente, una storia d’amore originale nel quale si scopre dell’altro, se non nelle parole dalle quali nascono e poi le orecchie nelle quali muoiono.

Disegno:

Apprezzo lo stile grafico di Sahara Mizu, le sue figure alte e scheletriche e quest’autrice ci delizia con i suoi personaggi consumati e spigolosi dagli sguardi tetri e lontani. Per una storia come questa, il tratto della Mizu è senz’altro perfetto. La durezza delle vite dei due viene perfettamente disegnata nei volti cupi. La particolarità del loro rapporto incentrato sul dialogo è dato graficamente da continui e ripetuti primi piani e da impostazioni d’immagine nei riquadri estremamente fotografici e cinematografici. Assenza di sfondi, di architetture se non essenziali e totale invece assenza di paesaggi in quanto tutta la vicenda si svolge nella camera d’incontro tra i detenuti e i visitatori.
Proporzione tra i bianchi e i neri con una prevalenza di grigi, quasi metaforicamente rappresenta l’attesa, il non vivere e il non riuscire a morire.

La storia:

Vivere per morire o morire per vivere?

Watashitachi no shiawase na jikan non è una favola, lungi dall’esserlo, ma ne esercita fascino uguale su chiunque si avvicini incautamente a leggerne la storia. È un quadro di vita reale, dolorosamente reale, tratteggiato con cura e pochi sentimentalismi, tanti quanti ne bastano per non cadere nella ricercata banalizzazione che oggigiorno è diventato il mondo. I sentimenti non vengono commercializzati né sono oggetto di speculazione, così come le esperienze sofferte dei protagonisti della vicenda non diventano argomento patetico da sviscerare, ma solo un punto di svolta, positivo o meno che sia, verso il giorno che seguirà.

È un percorso di otto tappe, un fiore a cui strappare per gioco le corolle, petalo dopo petalo, con tenerezza commovente e toccante. Un ardente sensazione di libertà quella del finale, che dilegua l’amaro lasciato in bocca poche pagine indietro con un senso di pace e speranza, la capacità di perdonare i torti subiti e andare avanti, voltare pagina una volta per tutte.
Passato che s’intona in un’ultima musica d’addio suonata al pianoforte, astio perduto da tempo e l’ultimo ricordo a cui aggrapparsi, quello che in fin dei conti il loro incontro fosse già avvenuto nel confine labile dove tutto è possibile.

In Conclusione:

Watashitachi no shiawase na jikan come già detto nella scheda é un manga a volume unico inedito in italia (sempre nella scheda trovate il link diretto alle scan in Italiano). Nell’attesa che venga pubblicato (ma essendo del 2007 ho i miei dubbi) vi consiglio di leggerlo li. Perché per quanto io non ami il genere sentimentale, questo é un volume che merita molto.

Voi cosa ne pensate? Scrivetemelo qui sotto o sulla mia  pagina Facebook.

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Alla prossima 🖖

Pubblicato da nonsolomanga

Sono Claudia, sono una lettrice accanita sin dalla tenera età. Con il tempo ho ampliato l'amore per i libri a quello per i manga nonché anime. Ma sono anche una grande appassionata di film e telefilm e collezionista.

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