Wet Moon (manga) di Atsushi Kaneko

Ciao a tutti, sono stata un po latitante per tutta l’estate ma oggi torniamo a parlare di manga con una serie breve, una storia che si snoda in soli tre volumi: Wet Moon

Wet Moon (manga) di Atsushi Kaneko

Scheda Wet Moon

  • Titolo originale: Wet Moon
  • Titolo inglese: Wet Moon
  • Nazionalità: Giappone
  • Casa Editrice: Enterbrain
  • Storia: Atsushi Kaneko
  • Disegni: Atsushi Kaneko
  • Categoria: Seinen (adulti + 18)
  • Genere: Drammatico, Mistero, Psicologico, Soprannaturale, Thriller 
  • Anno: 2011 – 2013
  • Volumi: 3
  • Stato in patria: completato
  • Stato in Italia: completato
  • Disponibilità: Star Comics 

Trama

“Wet Moon” di Atsushi Kaneko è una storia ambientata in una città marina degli anni Sessanta, che ha per protagonista della vicenda l’investigatore Sada, un uomo disturbato da un infortunio, sulle tracce di una misteriosa assassina sfuggitagli in precedenza, che lui deve ritrovare ad ogni costo.
Atmosfere fumose e noir rendono la lettura completamente diversa da ogni altro manga realizzato.
Atsushi Kaneko si dimostra per l’ennesima volta un eccellente sperimentatore grafico e narrativo, consegnando al lettore un’opera matura che non risparmia incursioni oniriche e surreali.

Opinione personale

I tratti della trama sono quelli di un noir da manuale: la ricerca dell’ispettore Sada, sulle tracce della misteriosa assassina Kiwako Komiyama, femme fatale del più classico degli hard-boiled, è costellata da incontri con potenti personaggi malavitosi e corrotti che infestano le strade della cittadina balneare di Tatsumi, in un crescendo di elementi e situazioni estrapolate dalla tradizione del cinema gangster americano. Pertanto, se il punto di partenza è chiaro a colpo d’occhio, lo sviluppo non è affatto scontato e scontato: capitolo dopo capitolo, il significato e la logica degli eventi si spezzeranno sempre più nel delirio delle illusioni, offuscando il rapporto tra sogno e finzione, realtà. Quello che Sada cercava era la follia, spinto da un unico desiderio onnicomprensivo: catturare la donna che per due volte è riuscita a sfuggirgli.

Ciò su cui Kaneko porterà il lettore ad interrogarsi sempre più spesso, fino allo sconvolgente e criptico finale, è la natura di questa ricorrente figura femminile: Kiwako Komiyama è reale? Oppure è solo la personificazione di un’ossessione insopprimibile?

Accanto a lei, l’altra protagonista dell’opera fin dal titolo è la luna, strettamente connessa alla femminilità, che assume in Wet Moon anche un valore storico, accanto a quello simbolico: l’ambientazione temporale è il decennio degli anni ’60, periodo di forti trasformazioni sociali in Giappone e di grandi inquietudini proiettate nei confronti della forsennata corsa all’allunaggio, evento che avrà non poca importanza nel manga.

La luna esercita un fascino irrefrenabile su tutti i personaggi del racconto, poiché specchio della loro intrinseca doppiezza: il “dark side of the moon” si riflette nel dualismo interiore di figure come il poliziotto Mori, la spogliarellista Ruri, l’ambiguo Tamayama e non ultimo lo stesso Sada. Più volte il giovane e incorruttibile ispettore tenterà di resistere alla seduzione esercitata dall’illegalità e dal malaffare, ma sarà destinato infine a soccombergli.

Komiyama, diventa per Sada una sorta di transfert di tutte le sue paure e frustrazioni psicologiche accumulate fin dall’infanzia; questi guai che, verso la fine della storia, mostrano la vera natura del protagonista: apparendoci prima come un uomo integro, ancor prima che un ottimo poliziotto, Sada è molto probabilmente uno psicopatico vittima di un trauma incurabile, il cui recente gli eventi hanno solo riportato a galla.
“L’uomo non deve andare sulla luna” ripete più e più volte il poliziotto, più a se stesso che agli altri: raggiungere la luna sarebbe abbandonarsi al desiderio, al lato oscuro che è in ognuno di noi, proprio come raggiungere Kiwako Komiyama, sta soddisfacendo un bisogno. prima di tutto sessuale. Poco importa, allora, se quella che sembrava una ricerca con un obiettivo si rivela una caccia senza fine: l’uomo non può mai smettere di inseguire un desiderio e quando un obiettivo è raggiunto significa solo che è giunto il momento. poco più in là dei loro orizzonti. La “luna bagnata”, dopo lo sbarco sulla luna, ora è diventata arida. 

Opera cerebrale nella migliore delle ipotesi, “Wet Moon” non esita ad esporre una componente più impegnata socialmente, accanto a quella surrealista: la descrizione della criminalità e della corruzione nella città di Tatsumi è per estensione una dura critica al clima agitato degli anni ’60. in Giappone, un’epoca di grande scompiglio e confusione, in una corsa frenetica verso la modernità, che trova nuovamente il suo culmine nel desiderio di raggiungere il suolo lunare, in competizione con altri paesi come la Cina e gli Stati Uniti.

Era facile che una materia così ricca e complessa crollasse sotto il peso della forte impronta onirica, voluta dall’autore. Ma è proprio qui che Kaneko fornisce prova delle sua abilità: il mangaka riesce a non farsi sfuggire di mano la storia anche nei momenti più intricati, mantenendo la tensione altissima per tutti i 3 volumi.
Per ottenere questo effetto, lavoro calibra al millimetro ogni pagina e vignetta: non c’è una singola sbavatura nella scelta dei primi piani, dei dettagli, delle inquadrature e dei campi lunghi. Il tratto di Kaneko, che crea figure bianche delineate da spessi contorni, qui si arricchisce per l’occasione di neri profondissimi, che ben si conciliano con l’ambientazione notturna della storia e ripropongono in chiave grafica la dualità dell’animo dei personaggi.

Era facile che una materia così ricca e complessa crollasse sotto il peso della forte impronta onirica, voluta dall’autore. Ma è proprio qui che Kaneko fornisce prova delle sua abilità: il mangaka riesce a non farsi sfuggire di mano la storia anche nei momenti più intricati, mantenendo la tensione altissima per tutti i 3 volumi.
Per ottenere questo effetto, lavoro calibra al millimetro ogni pagina e vignetta: non c’è una singola sbavatura nella scelta dei primi piani, dei dettagli, delle inquadrature e dei campi lunghi. Il tratto di Kaneko, che crea figure bianche delineate da spessi contorni, qui si arricchisce per l’occasione di neri profondissimi, che ben si conciliano con l’ambientazione notturna della storia e ripropongono in chiave grafica la dualità dell’animo dei personaggi.

In Conclusione

L’inestricabile racconto di Kaneko sembra riprodurre l’eco di una realtà tanto distante quanto vivida nei morbosi recessi del sogno: quell’innato desiderio che, in una fredda notte d’inverno, ci spinge ad alzare gli occhi al cielo.

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Alla prossima 🖖 

Pubblicato da nonsolomanga

Sono Claudia, sono una lettrice accanita sin dalla tenera età. Con il tempo ho ampliato l'amore per i libri a quello per i manga nonché anime. Ma sono anche una grande appassionata di film e telefilm e collezionista.

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