Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin

Ciao a tutti, oggi voglio parlarvi di un romanzo che ho letto questa estate in spiaggia: Cambiare l’acqua ai fiori. Vi aspettavate Holly di Stephen King vero? Ma no, non amo parlare di un libro nel momento esatto in cui ne parlano tutti. Quindi ne parlerò più avanti. Prima di rileggo la trilogia di MR. MERCEDES, poi The Outsider e in fine la raccolta di racconti Se scorre il sangue. Ovviamente prima di Holly di parlerò di questi due libri.

Cambiare l'acqua ai fiori di Valérie Perrin

Scheda Cambiare l’acqua ai fiori

  • Titolo Originale: Changer l’eau des fleurs
  • Autore: Valérie Perrin
  • Editore: E/O

Trama

Violette Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Ricorda un po’ Renée, la protagonista dell’Eleganza del riccio, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una vita piena di misteri. Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale. Un giorno un poliziotto arrivato da Marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime, che parevano nere, si rivelano luminose. Attraverso incontri, racconti, flashback, diari e corrispondenze, la storia personale di Violette si intreccia con mille altre storie personali in un caleidoscopio di esistenze che vanno dal drammatico al comico, dall’ordinario all’eccentrico, dal grigio a tutti i colori dell’arcobaleno. La vita di Violette non è certo stata una passeggiata, è stata anzi un percorso irto di difficoltà e contrassegnato da tragedie, eppure nel suo modo di approcciare le cose quel che prevale sempre è l’ottimismo e la meraviglia che si prova guardando un fiore o una semplice goccia di rugiada su un filo d’erba.Un romanzo avvincente, commovente e ironico la cui lezione universale è la bellezza della semplicità e l’eterna giovinezza in cui ci mantiene il sogno.

Opinione Personale

Cambiare l’Acqua ai Fiori è il secondo romanzo della scrittrice Valérie Perrin, un insieme di emozioni contrastanti come la vita di ognuno di noi. Amore, sofferenza, gioia, tormento e rinascita si intrecciano in una storia ricca di sfaccettature, punti di vista diversi e colpi di scena. Violette Toussaint vive in Francia, in Borgogna, nel comune di Brancion-en-Chalon ed è custode del cimitero cittadino. La missione di Violette è quella di rendere il cimitero un luogo accogliente, per far sì che le anime di tutti i defunti riposino in pace. Si prende cura delle tombe e dei loro abitanti, cambia l’acqua ai fiori che contribuiscono a colorare l’atmosfera. Ha anche un diario di tutte le sepolture in modo da avere una traccia dell’ultimo saluto, per far rivivere a chi non c’era il momento dell’addio.

Violette si prende cura non solo delle anime dei defunti, ma anche dei vivi che vengono a seppellire i loro cari.
Li accoglie nella sua casa ai margini del cimitero per una tazza di caffè. Li ascolta in silenzio, li consola e ha sempre una parola di conforto.
Mentre leggevo la storia, mi sono reso conto che Violette ascolta gli altri e le loro storie nella speranza che queste voci riescano a coprire la disperazione che la morte di sua figlia ha lasciato in lei. E così Violette trascorre le sue giornate aprendo e chiudendo il cancello del cimitero, lavorando con i colleghi, coltivando fiori nel giardino e curando il suo orto.
Tutto sembra filare liscio, almeno fino all’arrivo del misterioso poliziotto marsigliese.
Julien Seul si presenta alla porta di Violetta con una richiesta precisa: deporre l’urna con le ceneri di sua madre sulla tomba dell’uomo che lei tanto amava, ma di cui suo figlio non conosceva l’esistenza.

Mentre Violette è costretta a fare i conti con il suo passato, in Cambiare l’Acqua ai Fiori troviamo anche un pezzo della vita di Irène Fayolle, madre di Julien, raccontata attraverso le pagine di un diario a cui ha lasciato il compito di custodire l’amore per un uomo che non era suo marito.

Nel passato di Violette c’è l’abbandono alla nascita, la vita nelle case famiglia, la mancanza di un’istruzione e l’incontro con Philippe Toussaint.

Philippe sarà il primo ad offrirle l’amore e l’accoglienza che non aveva mai avuto.

Philippe è un uomo tormentato, figlio di due persone superficiali, che non sa quello che vuole e non è mai contento di quello che ha.

In Conclusione

La scrittrice Valerie Perrin riesce a raccontare una storia dura, di perdita, di violenza e di abbandono con una delicatezza unica.

La scrittura è avvolgente, la trama complessa con salti temporali che a volte si fatica a seguire.

Ma dopo essere entrati nel vivo della storia, si proverà una sorta di empatia con la protagonista e con il modo di scrivere di Perrin tale da non riuscire più a staccarsi dal romanzo.

Foto di DONT SELL MY ARTWORK AS IS da Pixabay


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Alla prossima 🖖 



Pubblicato da nonsolomanga

Sono Claudia, sono una lettrice accanita sin dalla tenera età. Con il tempo ho ampliato l'amore per i libri a quello per i manga nonché anime. Ma sono anche una grande appassionata di film e telefilm e collezionista.

7 Risposte a “Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin”

  1. E’ uno di quei libri che “mi chiama”, l’ho preso più volte tra le mani in libreria e l’ho sempre lasciato, non chiedermi il perchè, ma sono certa che presto arriverà anche nella mia libreria.

  2. Bellissima recensione, metto in lista il libro… Però aspetto la recensione di Holly, che sto leggendo proprio in questi giorni.

  3. Cioè stiamo leggendo le stesse cose 🤣 questo è un romanzo che però devo recuperare, la trama mi intriga assai al momento sto leggendo Billy Summers e ho terminato Blackwater la saga, avvincente e che ti consiglio vivamente.

  4. Bello! Mi pice il messaggio universale basato sulla semplicità, l’ironia, la meraviglia e il sogno.
    Cavoli, chissà perché non impariamo davvero quasi mai dai libri.
    Intanto questo so a chi regalarlo!

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