L’ultimo volo della farfalla di Kan Takahama

Caio a tutti. Oggi voglio parlarvi di un manga un pò diverso da quello che leggo solitamente: L’ultimo volo della farfalla di Kan Takahama

L'ultimo volo della farfalla di Kan Takahama Recensione

Scheda L’ultimo volo della farfalla

  • Titolo originale: Chou no Michiyuki
  • Titolo inglese: Chou no MichiyukiTitolo
  • Nazionalità: Giappone
  • Storia: Kan Takahama
  • Disegni: Kan Takahama
  • Categoria: Seinen (Pubblico Adulto)
  • Genere: Drammatico, Sentimentale, Storico 
  • Anno: 2014
  • Volumi: 1
  • Capitoli: 8
  • Stato in patria: completato
  • Stato in Italia: completato

Trama:

Kicho è la più bella cortigiana di Nagasaki e nessun uomo può resistere al suo fascino: dal mercante ubriacone al medico olandese… ma la donna sembra nascondere un segreto, che forse spiega il costante senso di malinconia che pervade la sua esistenza… Amore e morte si intrecciano in questa storia straordinaria che offre uno spaccato inusuale del Giappone della fine dell’epoca Edo.

Opinione Personale

La bellissima donna, raffigurata sulla copertina, è una oiran, cioè una cortigiana che nel Giappone di fine Ottocento vive a Maruyama, il quartiere dei piaceri della città di Nagasaki, ed è in grado di far perdere la testa a chiunque. La mangaka ci conduce per mano attraverso tavole che raffigurano kimono sfarzosi e acconciature vistose, ma allo stesso tempo riesce a mostrarci la vera vita di queste giovani donne, segnate dal dolore e dai traumi. Kichō è lo specchio di un’epoca e di un paese che dopo secoli di isolamento si sta aprendo al mondo esterno e sta scoprendo i suoi limiti. In questo l’autrice, Kan Takahama, ha svolto un ottimo lavoro di ricerca, riuscendo a calare il lettore nell’atmosfera dell’epoca e portandolo a empatizzare con le vicende dei vari personaggi senza sforzo alcuno.

Compaiono i dolci portoghesi come la kasutera, regalata alla protagonista durante un incontro ufficiale fra le maggiori autorità locali e straniere. Kichō stessa è indicata come l’interlocutrice ideale per trattare con gli olandesi, perché avvezza a trattare con loro. Le oiran infatti si collocavano al livello più alto dell’intrattenimento. Non solo dovevano essere bellissime, ma praticavano anche la danza, la musica, la poesia, la calligrafia ed avevano una cultura fuori dal comune.

Dettavano il costume in fatto di acconciature o trucco, dando origine a mode e tendenze. Splendide sono le tavole del manga che ritraggono gli abiti e le elaborate pettinature di Kichō e della sua giovane cameriera Tama. Se agli occhi dei passanti Kichō e le sue compagne vivono una vita lussuosa, in una casa con un giardino splendido, indossano kimono magnifici e gustano cibo prelibato intrattenendo conversazioni amene, la mangaka ci porta dietro le quinte, facendoci vedere dolore e solitudine, invidia e paura, malinconia e malattie come la sifilide che stroncano vite in giovane età. Se la storia ci fa conoscere un mondo e un periodo storico poco noti al grande pubblico, veicolando il tutto attraverso sentimenti universali che trascendono spazio e tempo come amore, morte e rabbia, lo stile del disegno è una vera gioia per gli occhi.

Curato fino all’estremo nei dettagli, soprattutto per quel che riguarda acconciature e vestiti, ha la particolarità di un tratto molto morbido quando raffigura i corpi femminili. Non c’è mai volgarità nei corpi nudi o allacciati in un amplesso e mi fa pensare che la mangaka abbia tratto ispirazione anche dalle ukiyo-e. Particolare anche l’uso delle ombre, che rende il tutto molto cinematografico e ci immerge nell’atmosfera notturna e fumosa che doveva contraddistinguere sia il quartiere che la casa del piacere. Se proprio devo trovare un difetto a questo manga, potrebbe essere la mancanza di una prefazione in cui venga spiegato il contesto in cui è ambientata la storia.

Sebbene sia assolutamente godibile anche se si è totalmente digiuni di storia e cultura giapponese, perché la trama parla di sentimenti umani e per quello non serve preparazione, nonostante vi siano numerose note a lato che spiegano alcuni termini e usanze, inserire una piccola introduzione esplicativa avrebbe potuto far apprezzare meglio gli sforzi della mangaka. Kichō ama e soffre, ma nonostante tutto mantiene la sua dignità e si permette di piangere solo due volte nella sua vita. Una figura di donna moderna per la sua epoca, intelligente e tenace. Attraverso i suoi occhi possiamo vivere un pezzetto di Storia giapponese, quel grande cambiamento che porterà alla Restaurazione Meiji.

Foto di DONT SELL MY ARTWORK AS IS da Pixabay


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Alla prossima 🖖

Manga

Pubblicato da nonsolomanga

Sono Claudia, sono una lettrice accanita sin dalla tenera età. Con il tempo ho ampliato l'amore per i libri a quello per i manga nonché anime. Ma sono anche una grande appassionata di film e telefilm e collezionista.

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