Lights Out – Terrore nel buio (Review).

Ciao a tutti, era da un po che non parlavamo di film. Oggi torniamo nel mondo del horror con il film Lights Out

Lights Out - Terrore nel buio (Review).

Scheda Lights Out

  • Data di uscita:04 agosto 2016
  • Genere:Horror, Thriller
  • Anno:2016
  • Regia:David F. Sandberg
  • Sceneggiatura:David F. Sandberg
  • Attori:Teresa Palmer, Maria Bello, Gabriel Bateman, Billy Burke, Alexander DiPersia
  • Paese:USA
  • Durata:81 min
  • Distribuzione:Warner Bros.
  • Montaggio:Michel Aller
  • Musiche:Benjamin Wallfisch
  • Produzione:Grey Matter Productions, New Line Cinema
  • Visibile su: Netflix
Lights Out – Terrore nel buio – Trailer Italiano Ufficiale

Trama

Quando Rebecca cambia casa, pensa di essersi lasciata alle spalle le paure che hanno tormentato la sua infanzia, ma ora il fratellino, Martin, sta vivendo gli stessi eventi inspiegabili e terrificanti che in passato hanno messo a rischio la sua salute mentale e minacciato la sua sicurezza. È nuovamente emersa un’entità spaventosa, con un misterioso legame con la madre, Sophie. Questa volta, mentre Rebecca si avvicina sempre più alla verità, non si potrà negare che la sua vita e quella di chi le sta vicino sono davvero in pericolo… quando le luci si spengono.

Per chi non ha ancora visto film è d’obbligo una piccola introduzione. Nel 2013 il regista ha realizzato un cortometraggio horror per il contest Who’s There Film Challenge, vincendolo come miglior regista. Nel breve filmato una donna spegne le luci prima di andare a dormire ma si accorge di una misteriosa figura; riaccendendo e spegnendo le luci si rende conto che questa appare solo al buio. Un corto veramente terrificante e angosciante, che gioca con la nostra paura più comune: il buio.

“Siamo tutti terrorizzati dal buio. Da bambini siamo convinti che ci sia qualcosa nascosto nell’armadio o sotto il letto e questa sensazione ci rimane dentro. Vale per tutti, e l’aspetto divertente e fantastico è che il film gioca con questo semplice concetto”.

Opinione Personale

Lights Out inizia con una sequenza progettata per replicare il cortometraggio originale dal qule é tratto il film. Ambientato in una fabbrica fuori orario, invece che in un anonimo appartamento, inizia quando una dipendente (Lotta Losten, protagonista del cortometraggio) vede nel buio una misteriosa figura femminile che scompare ogni volta che si riaccendono le luci. Questa volta sopravvive, mentre il proprietario della fabbrica va incontro ad una fine raccapricciante. Poco prima della sua scomparsa, tuttavia, era al telefono con il suo giovane figlio, Martin , parlando di come la madre Sophie, mentalmente disturbata, abbia apparentemente perso le medicine e sembra parlare con un’amica immaginaria di nome Diana.

La trama come punto debole

Lights Out, non brilla per originalità, la malattia mentale della madre Sophie viene trattata in modo sbrigativo e superficiale, anche la storia del “villain” é traballante: da come nasce la sua conoscenza con Sophie in una casa di cura, alla sua morte soprannaturale.

Luce e buio si alternano per tutto il film, in un’altalena di tensione che inizialmente appassiona, ma poi gradualmente stanca per il continuo ripetersi di situazioni che sembrano diluire una narrazione scarna.

È sempre un rischio cercare di allungare il brodo o inventarsi una storia intorno a una brillante intuizione già egregiamente sfruttata in tempi brevi, ma a volte si riesce a produrre un film a basso budget di un certo valore. Come ad esempio  Clown di Jon Watts, nato dal trailer di un film inesistente e allo stesso modo ben riuscito.

Pur troppo non posso dire lo stesso di Lights Out.

Al quale vanno però attribuiti dei piccoli meriti, come il superamento di alcuni cliché come ad esempio Bret (il fidanzato della figlia di Sophie) riesce a scappare dalla casa e chiama la polizia (si non rimane in casa urlando al buio e girando in tondo). E alcune reazioni dei protagonisti agli eventi sono molto realistiche.

I punti forti del film

In Lights Out c’è un ottimo lavoro dal punto di vista tecnico. Il regista David F. Sandberg, qui al suo esordio, fa un ottimo lavoro nel mutare gli spazi domestici in luoghi di terrore efficace. Anche il lavoro sulla fotografia è ottimo: il tecnico Marc Spicer realizza ottimi contrasti fra luce e ombra e lavora molto bene sulla silhouette di Diana (nel film lo si vede “bene” un paio di volte ma è molto più efficace quando è in silhouette).

In Conclusione

In Lights Out non é un capolavoro, ma non é neanche totalmente da scartare. Lo si può definire un Horror leggero, senza troppe pretese.

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Alla prossima 🖖 

Pubblicato da nonsolomanga

Sono Claudia, sono una lettrice accanita sin dalla tenera età. Con il tempo ho ampliato l'amore per i libri a quello per i manga nonché anime. Ma sono anche una grande appassionata di film e telefilm e collezionista.

6 Risposte a “Lights Out – Terrore nel buio (Review).”

  1. Wow, da amante del genere thriller – horror andrò sicuramente a cercarlo e vederlo. Per qualche oscuro motivo mi è scappato, e sembra davvero interessante!!!

  2. Attendevo la recensione di questo film, come già supponevo si tratta di qualcosa che abbiamo anche già visto in molti film asiatici, la paura che viene dal mistero che si cela nel buio magari legato ad una storia raccapricciante e triste, come hai scritto, quando si ha del buon materiale l’unica cosa che puoi fare non è allungare il brodo ma puoi fare due cose, la prima tenere il ritmo giusto con qualche colpo di genio qua e là senza strafare, oppure avere un finale da urlo, nel vero senso della parola. Ho letto come sempre con grande piacere la tua recensione un ottimo lavoro 👍

  3. Wow questo è proprio il genere che io prediligo soprattutto da vedere a luci spente e senza nessun altro nella stanza con me. Ho bisogno di vederlo e immedesimarmi per godere fino in fondo di questa trama così particolare

  4. Ho letto con piacere la tua recensione perchè i film del genere horror, almeno secondo me, o sono appassionanti e ti tengono attaccata allo schermo o mi annoiano. Spesso non mantengono le premesse iniziali, sembra bello poi ti accorgi che non lo segui. Grazie a te farò una scelta

  5. Ammetto di essermi ben suggestionata anche già solo col trailer. Non credo riuscirei mai a superarne la visione al cinema senza passare dalla rianimazione cardiologica…
    Diciamo che a questo giro passo, non sono fatta per questi film. Ho acceso le luci di tutta casa, per dire…

  6. Avevo giusto bisogno di un film senza troppo pretese da guardare stasera, grazie per la dritta!

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