Paranormal, la serie egiziana di Netflix (review).

Ciao a tutti, da quando ho Netflix mi si é aperto un mondo sulle serie tv e oggi voglio parlavi di Paranormal. Serie egiziana targata Netflix, tratta dalla serie di romanzi Ma Waraa Al Tabiaa, tradotti in inglese come “What is beyond nature”, best sellers scritti dal fisico Ahmed Khaled Tawfik, che hanno venduto 15 milioni di copie in tutto il mondo.

Lo scrittore, scomparso due anni fa, è stato un prolifico creatore di storie e romanzi ambientati nell’Egitto post coloniale, dove riflette la condizione del suo paese attraverso vicende quotidiane intrecciate al surreale.

Paranormal, la serie egiziana di Netflix.
Paranormal, la serie egiziana di Netflix.

Scheda Paranormal

  • Genere: Drammatico , Fantastico , Horror , Giallo , Thriller
  • Creatori e soggettisti: Mahmoud Ezzat, Dina Maher
  • Attori: Ahmed Amin, Reem Abd El Kader, Samma Ibrahim, Razane Jammal, Ahmed Dash, Aya Samaha
  • Stagioni: 1
  • Episodi: 6
  • Stato: In attesa di approvazione di una seconda stagione.
  • Prima messa in onda italiana: Distribuita per la prima volta in Italia il 5 novembre 2020 dalla piattaforma streaming Netflix.
  • Prima messa in onda originale: 5 Novembre 2020
  • Paese: Egitto

Trama

La serie racconta la storia di Refaat Ismail, un fisico cinico e con un macabro senso dell’umorismo. Refaat si troverà ad affrontare un viaggio fatto di dubbi, che gli faranno mettere in discussione le sue convinzioni scientifiche su cui ha basato la sua vita e la sua carriera. Siamo nel 1969, quando Refaat inizia ad essere testimone di alcune attività paranormali. Insieme alla sua collega dell’università, Maggie si immergerà nel mondo del paranormale con l’obiettivo di salvare i suoi cari da un pericolo imminente.

Paranormal Netflix trailer (non sono riuscita a trovarlo in italiano anche se la serie su Netflix la trovate in italiano

Dalla Carta alla Pellicola

Alla base di Paranormal c’e il ciclo di romanzi di successo di Ahmed Khaled Tawfik, scrittore egiziano di storie mistery e orrorifiche famose in tutto il mondo, al quale va riconosciuto il grandissimo merito di avere introdotto il medical thriller nella letteratura araba, rivoluzionandone i canoni pre-esistenti.

Gli esiti sono, infatti, ben al di sopra delle aspettative iniziali, con la serie co-diretta da Majid Al Ansari e Amr Salama che riesce, con un gustoso cocktail di tensione destinato a implodere nei tre capitoli conclusivi.

Opinione Personale:

A Netflix piace sperimentare, dando la possibilità a diversi paesi di utilizzare il suo catalogo come vetrina per generi differenti di prodotti di intrattenimento: questa volta è il turno dell’Egitto, che fa la sua entrata in scena con una serie in sei episodi. 

In Paranormal, si mescolano horror, mitologia e folklore egiziano in una storia tutta incentrata attorno a un novello e riluttante investigatore del paranormale. Esplorando in ogni puntata un mito del folklore arabo (Djinn, Mummie, Naiadi) e approfondendo allo stesso tempo la psicologia complicata del professore, pieno di complessi e pregiudizi, così come il mondo che lo circonda: amici e familiari che partecipano ignari della sua sfortuna.

Attorno al protagonista ruotano tutta una serie di personaggi che rappresentano la società Egiziana: la sorella col marito, i fratelli e i nipoti, saggi e zingari. Combattuto tra due donne: La futura sposa e la bella scozzese Maggie vecchio amore dei tempi dell’università ritornata a il Cairo.

Alcune piccole imperfezioni

Paranormal, purtroppo, proprio a causa di un minutaggio inferiore rispetto ad altre produzioni, anche le minacce che vediamo nei primi capitoli si esauriscono in modo forse troppo frettoloso e quasi casuale, pur restando piacevoli da vedere.

Oltre a questo e ad alcuni personaggi che accompagnano Refaat, spesso stereotipati e poco interessanti (con sceneggiate casalinghe che ricordano una telenovela spagnola che va in onda nel primo pomeriggio dei giorni feriali), ci sono anche altri problemi. Infatti, se la storia, nonostante alcuni passaggi macchinosi, resta intrigante, sotto il profilo tecnico ci sono luci ed ombre. 

Probabilmente, in tal senso ha influito anche il budget, motivo per il quale alcuni effetti speciali risultano meno convincenti e qualche sequenza poco riuscita (in alcuni episodi ci sono degli jump scare  di un livello tale che si offenderebbero persino i peggiori horror di serie z).

Emblematica una scena nella seconda parte della stagione, nella quale il nostro Refaat sembra dover abbattere un muro, ma il risultato, un po’ per l’interpretazione, un po’ per i mezzi a disposizione, è goffo e lascia più di qualche perplessità.

Tornando invece agli aspetti positivi, l’atmosfera della vicenda narrata è spesso azzeccata, con le scene più cupe che riescono a catturare e ad alzare la tensione. Certo, non ci troviamo davanti ad una serie prettamente horror, perché comunque spesso non vuole o non riesce a spaventare.

L’aspetto sentimentale di Refaat resta invece schiacciato dagli altri elementi e, se è vero che anche il personaggio è scritto in modo da sembrare quasi incapace di esprimere ciò che prova, questo non vuol dire che anche chi gli sta intorno debba godere della stessa sorte.

Paranormal, a conti fatti, si è dimostrata una serie capace di farci intraprendere un viaggio nel lontano Egitto.

La serie aveva un punto di forza, quello di una sconosciuta mitologia egiziana, se vista nella particolarità delle storie popolari. Su quello sarebbe stato possibile costruire un buon lavoro, anche senza enormi pretese attoriali o grandi effetti speciali.

Di questi non ce ne sarebbe stato bisogno, il buon prodotto non lo richiede mai se possiede uno script, una regia e una fotografia e di budget.

Anche in questo caso, però, il tutto è notevolmente rovinato dall’idea rimpastata e arcinota di storie come la maledizione della mummia (forse inflazionato dalla produzione hollywoodiana). Infatti, ricorrono molte immagini stereotipate dell’horror, nello specifico quella della bambina con lunghi capelli neri (che sembra sbucare direttamente dal Giappone e del tutto fuori luogo),

Tutti questi limiti le impediscono di alzare l’asticella, risultando godibile ma quasi mai memorabile.

Una seconda stagione?

Sarebbe prevista una seconda stagione, ma la cosa non é ancora del tutto ufficiale.

In Conclusione

Aspetto di vedere la seconda stagione per vedere se la serie é migliorata. Più che un Horror lo definirei un dark fantasy leggero che si può vedere tranquillamente in famiglia (con figli dai 10 anni in su). Diciamo una serie horror per chi ha paura degli horror.

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Pubblicato da nonsolomanga

Sono Claudia, sono una lettrice accanita sin dalla tenera età. Con il tempo ho ampliato l'amore per i libri a quello per i manga nonché anime. Ma sono anche una grande appassionata di film e telefilm e collezionista.

Una risposta a “Paranormal, la serie egiziana di Netflix (review).”

  1. Non conoscevo né i libri né la serie TV (eppure ho Netflix anche io). Mi hai incuriosita, nonostante i diversi ‘contro’ che hai esposto nella tua recensione. Potrei provare a iniziarla e a dirti la mia, magari. Ci farò un pensierino!

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